martedì 25 giugno 2013

L'ECO DELL'INFINITO ORIZZONTE


Passati son anni
eppure uniti nel corpo e nell’anima
il nostro amore
continua sul filo dell’oceano

Seppur del sentiero ignari
verso l’immaginaria linea
ancora imperterriti andiamo

nessun potrà dividere
magnetica attrazione
tant’è il flusso immenso
delle nostre vene aorte

E se tu lo vorrai
finché natura non ci separi
come io lo penso
ancora lì staremo
su quei lidi dell’infinito orizzonte
ad ascoltare nel sole dell’ovest
l’eco del nostro amoroso abbraccio

martedì 11 giugno 2013

CROMATICA ALBA


s’appresta la luce
a schiarire la notte 
mentre impallidisce la luna 

dal blu marino dipinto
riemergo guardando 
la magica aurora 

vedo un Sorriso riflesso

d’incanto la mia oscurità 
sparisce nello splendore
come l’alba radiante

all’orizzonte sorge 
una Brezza profumata
imbiondisce il mio sentiero 

ancora vedo amore negli occhi 
come quella volta 
su quella riva dorata 
al tramonto d’un selvatico mare 

i baci coprivano 
la vergogna per avere
offesa una gentil donna

sentivo lì il desiderio 
di disperdere le ceneri 
d’un tradimento 
nel soffio di ponente

e mestamente lo capisti

bellezza del nuovo giorno
ora sono io a capirti
sogno d’amarti all’impossibile

sei l’alba dei miei giorni
la mia eterna amante di notte 
il risveglio dei miei desideri 
la luce della mia oscurità 

ma tu d’incanto
poi sei sparita 
nella alba cromatica
di un nostalgico pensiero


domenica 9 giugno 2013

HO SPICCATO IL VOLO


Ho spiccato il volo dal mio ventre
stufo sono di scavare
tra visceri dell’inferno

Con unghie avvelenate
ho smosso chilometri di intrecci
Sono in un corpo perforato
dal mordace reticolo spinato

Insanguinate visceri
dal continuo ledere
riversano nella sabbia bollente
sono pugnalate acuminate
d’altrui provenienza

Alterato è il deflusso della bile
quando è colma l’ampolla di Vater
travasa verdognolo veleno delle mie
innumerevoli frattaglie

Diritti violati
che leso hanno vitali organi
Popolo non incline a scrollarsi
da uno Stato d’abbattimento
e sopraffatto da inerzia d’apatia
spalle dell’indifferenza abbassa

Concausa di forte turbamento
come una tigre del bengala m’allontano
arrampicandomi fra liane d’alti fusti

Veraci visceri della mia dignità
non insanguinano la mia libertà