Al sol che pelle brucia
t'ascoltai di ghiaccio rimanendo
silurante tuo sillabario
il cor mio fendendo
incredula anima falciò
e nell’incalzar tu l’arringa
da spalto di fortificante cerniera
mio inaccessibile varco
m’affondasti nelle ceneri
d'atavica penitenziale
virtù peculiari
d’amene bicocche dantesche
mie diaboliche incarnazioni
travasò come dal mentecatto
arbitrio d’epiteti irripetibili
maremoto acquietò
ansa ondosa di Caronte
nel fendente abbraccio
di due anime all'inferno
in estasi di lussuria godente
Grande suggestione, in versi peculiari, dotati d'accentuata espressività, in cui, il tono sensuale, interpreta attimi
RispondiEliminabollenti di vita....
Versi molto originali, apprezzatissimi
Buona serata, Giovanni, e un caro saluto, silvia
Grazie Silvia il tuo appagante commento falca l'onda della mia mente, è sincronismo d'omologanti cromosomi. In viaggio per te una meteora d'incenso.
EliminaVersi che hanno il dono d'incantare il lettore, molto belli e suggestivi...Un poetare affascinante e fantastico...Complimenti
RispondiEliminaGrazie Sara per averti suggestionata con questi umili versi, escono dagli antri di una surreale dimensione, annebbiata dall'estasiante melodia di corde volanti.
RispondiEliminamostrano i sospiri più profondi
RispondiEliminaGrazie Simonetta, vivi un week end felice. Un caro saluto dai sentieri dell'anima.
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