Sul finir della sera tutto s'acquieta ma la mia ispirazione mi tormenta.
Ululo alla luna splendente, poi il corpo si addormenta, ma l'anima, irrequieta, nei sogni si proietta.
negli invadenti archi
di nuova luce
la noia come la morte s’affaccia
solo ora m’accorgo
quella volta incontrandoti
che toccai felicità
eppure non quotavo
l’importanza
dell’ineffabile presenza
sai ora che preziosa sei
invano nei ricordi cerco
quegli occhi come il sole
d'azzurro zampillavano essi
su quella strada del ritorno
quando s’incrociavano con i miei
empatia d’amore nell’aria s'alzava
nel danzante cinguettio dell'amore
ora invece che nella noia
mi consumo ricordandoti
nei miei occhi lo spettro dell’inferno
atrocemente si specchia
mercoledì 10 aprile 2013
L'arte è l'espressione della propria sensibilità.
E’ un’irrazionalità matta e incompresa, ma immensamente passionale, travolgente.
Sì l’arte della poesia è l'idioma della nostra anima, che ogni giorno si specchia in una realtà che non la appartiene; e lì davanti allo specchio che si guarda... e incomincia a fantasticare nella visione spirituale che la sovrasta. Nota l'abisso tra lei e la realtà, e qui, in bilico tra due dimensioni, coglie l'attimo fuggente, che la sua ispirazione più fervida e ardua diventa.
S’illumina la mente nel crogiolo dell’impulso creativo.
Ci vorrebbe la rivoluzione per restaurare i valori morali e
civili, messi da parte da una classe politica arrogante, presuntuosa, che
legifera solo a scopi di interessi personali, tralasciando l'arduo compito
assegnatole, e cioè quello di governare una nazione con imparzialità, sul
principio dell'efficienza, dell'efficacia e dell'economicità, al fine di
erogare servizi e non disservizi alla domanda di bisogni di una società.
Oggi purtroppo, questa Italia
permette a corrotti politicanti da quattro soldi di infangare i principi morali
di una nazione.
A malincuore devo pensare che
anche le leggi elettorali, in questo paese, prima di essere suffragate, siano pianificate
a tavolino per creare un tornaconto alle caste candidate alla politica, se così
si può definirle.
Oggi siamo allo stato puro mafioso di una predominante classe
politica, che con intrecci e misfatti, riesce a rimanere a galla, col bene
placido di un vasto clientelismo di parte.
Diceva bene il Monicelli, prima
di suicidarsi, (chissà per quale altro motivo, oltre al male oscuro che
l'attanagliava, abbia deciso di eliminarsi da questa società), ci vuole la
rivoluzione per il cambiamento generazionale della politica italiana; che ben
vengano questi pionieri, cavalieri del Popolo e dei principi morali per una
nuova Italia sovrana.
Nell’anteprima che tutto accada di un fragile cammin trocaico atmosfera di profumi si sente
Artefice del rapimento artistico tu donna sei come l’aria rarefatta che imprigiona nobiltà d'animo nel culmine d’un momento
Divinamente tu fragile sei crogiolo di pazze menti e gelo pungente di tramontana per cuori in preda a frenesie
Sei tu donna concubina compagna del piacere o sei tu donna passionale tormenta del desiderio innanzitutto tu madre sei concezione divina del frutto dell’amore
Oltre a santissima bellezza tu pure dramma sei della gelosia trasudando gentil sesso e lussuria di giochi proibiti nella piva sensualità di corte
Dovunque sei nell’esser donna sei il culmine di una pentola bollente che travasa gioia e amore essiccando l'odio e la tristezza e forse anche il viceversa
Sei la vetta di un monte innevata alto quanto il Paradiso Terrestre da cui scende il siero dell’esistenza
Sei nata per uomini con spade conficcate nel perenne duello succube magia del loro stesso martirio nel duplicarsi in razze e popoli della terra
Oh donna tu sei di fonti un eterno avvicendarsi in questo universale diluvio d’eterna vita a te dono il premio Nobel di tutte le dottrine