Scorrono veloci nubi nel gelido firmamento
temono quel folle pianeta tinto di rosso
disgustate schivano l’odio olezzo per altri mondi
svaniscono poi nell’incognito Universo
Sopraggiunge il vento, veloce scorre nella volta
fischia ad alta voce tra popoli sommersi
ma niente ha da raccogliere fra sordi tiranni
governano solchi bucati dalla morte
e collerici scaricano ira fra disobbedienti
Fantasmi uggiano forte dal dolore
piangono quella sfera degna d’amore
cade pioggia acida a inzuppare anime morte
bollenti gocce spellano corpi epurati dal Paradiso
Addolorata natura la luce del sole invoca
aspetta nuove albe e ansiose aurore
a purificarsi dalle scorie d’incoscienza
e risorgere ancor più bella di prima
Stelle esterrefatte brillano al cielo
lacrimano bagliori di luce lassù
scendono sulla pelle d'un rigido corpo
brivido nero, come il catrame d’infinite strade
soccombe in quella notte
Cade sul mio cuore un raggio divino
perfora la vena aorta, fuoriesce sangue blu
pervade incognito astrale
s’illumina d’immenso il mio mondo sperduto
s’illumina d’immenso il mio mondo sperduto
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